Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Progetto

A Sud del Sud

Descrizione

Il tema dell’immigrazione assume oggi una rilevanza particolare, in quanto, è divenuto un fenomeno di proporzioni consistenti ed ha acquisito nuovi connotati; va, quindi, contestualizzato all’interno del processo di globalizzazione in atto e dei relativi processi di cambiamento politico, economico, sociale e culturale. Alla luce di queste condizioni storiche, infatti, si è assistito ad una trasformazione dei fenomeni migratori non solo in senso quantitativo ma anche e soprattutto in senso qualitativo. Ci si trova, quindi, dinanzi ad un oggetto di indagine molto complesso e in continua evoluzione, che nel caso di questa ricerca assume caratteristiche ancora più “originali”, poiché si prefigge l’obiettivo di uno studio sistematico del fenomeno migratorio in Sicilia, nelle sue più peculiari sfaccettature. All’interno degli studi sul tema delle migrazioni, la regione siciliana, infatti, assume una particolarmente rilevanza, innanzitutto, per la specifica posizione geografica di tale territorio, ovvero la centrale collocazione all’interno di un’area estremamente importante, quale è il bacino del Mediterraneo, che l’ha resa tradizionalmente luogo di migrazioni, terra di passaggio e luogo di residenza, intrisa di culture meticce. Tale collocazione, non solo è rilevante da un punto di vista storico, ma lo è ancor di più se si guarda agli attuali processi politici, economici e sociali che riguardano, da un lato, l’Unione Europea e, dall’altro, i paesi del Mediterraneo, compresi quelli che non appartengono all’Europa (PTM), con i quali, si sono sempre più sviluppate e consolidate politiche di cooperazione, soprattutto a partire dalla Conferenza di Barcellona del 1995, nella quale fu istituito il Partenariato euromediterraneo. Tale ricerca è stata proposta all’interno del progetto “A Sud del Sud” promosso dall'Assessorato regionale del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione professionale e dell'Immigrazione, e progettato e gestito dal CIAPI (Centro Interaziendale di addestramento professionale integrato) di Priolo (SR). Tale azione è stata ideata al fine di dare l’opportunità di osservare il livello di conoscenza e consapevolezza dei diritti di cittadinanza e delle relative opportunità, ma anche dei doveri, dei poteri e delle responsabilità, a cui i gli immigrati presenti sul territrio devono fare riferimento per un buon inserimento nella società.

Obiettivi

Il percorso di lavoro è stato definito con l’obiettivo di analizzare alcune principali dimensioni del fenomeno migratorio in Sicilia affinché si possano ipotizzare linee di valutazione del “livello d’integrazione sociale” esistente, partendo dall’ipotesi che anche su tale territorio è in atto un processo di consolidamento dei flussi migratori.

Contenuti

Gli strumenti e le tecniche di indagine adottate sono servite proprio a verificare e controllare il quadro ipotetico appena descritto; il questionario somministrato al campione di immigrati è stato finalizzato ad individuare, attraverso l’analisi statistica delle risposte fornite, non solo le caratteristiche del campione stesso, ma anche e soprattutto quelli che si ritengono essere i “fattori” che possono incidere sull’accesso ai serivizi: la condizione lavorativa dell’immigrato; lo stato di regolarità, irregolarità o clandestinità; la condizione abitativa; la tipologia dei servizi maggiormente richiesti; la presenza della famiglia in Italia e quindi i casi di ricongiungimento familiari; il verificarsi di matrimoni misti; il grado di conoscenza o di apprendimento della lingua italiana; il sussistere di eventuali rapporti di amicizia, di vicinato con gli autoctoni; il grado di presenza dei figli di immigrati nelle scuole italiane; l’iscrizione al S.S.N.; la qualità dei rapporti con gli autoctoni, con i connazionali o con altri stranieri; il grado di percezione di atti discriminatori; nonché, il grado di conoscenza della normativa vigente. Il questionario rivolto al campione di cittadini siciliani, invece, ha avuto come obbiettivo la rilevazione della percezione che gli autoctoni hanno degli immigrati e del fenomeno migratorio, al fine di far emergere il grado di diffidenza (minaccia) o di accettazione (opportunità), tenendo sotto controllo il livello di istruzione, il sesso, lo stato occupazionale, la tipologia di città di residenza e l’età dell’intervistato. Si è tentato di verificare se l’immigrazione viene percepita come problema o come risorsa; di indagare sulla possibile influenza degli attentati dell’11 settembre sulla percezione dei fenomeni migratori; di verificare fino a che punto la gente mette in relazione la presenza degli immigrati con la crescita dei fenomeni di devianza e criminalità; di analizzare la sussistenza di talune forme di pregiudizio, nonché valutare la percezione sul ruolo che lo Stato e le istituzioni locali hanno o dovrebbero avere nei confronti del fenomeno. L’analisi dei dati secondari, invece, ha avuto come obiettivo il monitoraggio delle dimensioni quantitative del fenomeno. Sulla base delle ipotesi iniziali, si è cercato di verificare se le modificazioni in atto del fenomeno migratorio mettono in evidenza un processo di stabilizzazione e consolidamento nel territorio siciliano, così come si è verificato nel resto d’Italia indagando i seguenti aspetti: L’andamento del numero di immigrati presenti sul territorio; La diversa distribuzione su tutto il territorio; La prevalenza quantitativa di uno dei due sessi, dei coniugati rispetto ai celibi ed ai nubili, il numero dei minori e l’eventuale aumento del numero delle nascite; La tendenza alla stabilità di residenza, nonché il numero di immigrati che hanno acquisito la cittadinanza a seguito di matrimonio o per anzianità di soggiorno; Il fabbisogno di forza lavoro; Il ruolo della popolazione immigrata in alcuni settori lavorativi come quello della collaborazione domestica, dell’edilizia e dell’agricoltura.  

Tempi

2006

Sede

Sicilia

Attività

A tal fine, la scelta degli strumenti e delle tecniche d’indagine, hanno condotto alla strutturazione dello studio lungo tre dimensioni principali: Un’indagine diretta agli immigrati che si sono rivolti agli sportelli di accoglienza ed assistenza; Un’intervista telefonica somministrata ad un campione rappresentativo di cittadini siciliani (n=1000); Un’analisi dei dati secondari, relativi alle variabili maggiormente rilevanti e attinenti alle dimensioni strutturali del fenomeno migratorio in Sicilia.  

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