Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Progetto

Definizione e strutturazione di una rete di servizi integrati

Descrizione

Il progetto rientra nell’ambito di un’azione più ampia e complessa che si propone di intervenire lungo quattro direttrici: A) Laboratorio Urban: attivazione ed utilizzo della sala multiculturale, della corte coperta e della sala multimediale; B) Intervento sulle condizioni igienico sanitarie e lo stato di salute della popolazione immigrata nell’area della Civita; C) Definizione e integrazione di una rete di servizi integrata a sostegno delle politiche per l’emersione e per l’incentivazione dell’attività imprenditoriale in area Urban; D) costituzione di un centro di supporto alla rete di servizi e di risorse del area interessata dagli interventi comunitari nonché di supporto organizzativo e tecnico alle linee di azione individuate dal progetto ed alle attività. Il fine ultimo di tutti gli interventi è l’incremento delle opportunità di integrazione lavorativa e sociale delle persone e delle famiglie di una vasta area della città di Catania (Civita) e del suo tessuto istituzionale, proponendosi di definire percorsi e modelli di integrazione compatibili con standard europei, nei costi e nelle conseguenze. L’azione adotta una strategia integrata che si articola su quattro temi principali (immigrati, sanità, servizi sociali e lavoro) ed assume contestualmente questi obiettivi e gli interventi progettati come problemi di ricerca ed occasioni di professionalizzazione della offerta didattica della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania. La strategia che tali progetti definiscono ed i risultati che essa si prefigge si pongono in particolare sintonia con politiche ed obiettivi comunitari, nazionali e regionali in materia di integrazione sociale.

Obiettivi

OBIETTIVO GENERALE: Favorire l’inserimento lavorativo degli immigrati nel rispetto delle tutele previste dall’ordinamento italiano, con particolare riferimento al lavoro indipendente, al fine di agevolare l’emersione delle attività lavorative degli immigrati (autonome e dipendenti) e potenziarne l’iniziativa imprenditoriale. OBIETTIVI SPECIFICI: Ricerca sulle attività lavorative svolte dagli immigrati, con particolare riferimento alle attività autonome; Definizione dei servizi presenti nel territorio con funzioni di gestione e supporto del mercato del lavoro (Camere di Commercio, Ispettorati, Ufficio del  lavoro, Istituzioni scolastistiche); Assistenza diretta rivolta a lavoratori immigrati per potenziarne la qualificazione e le possibilità di fruizione delle norme e dei servizi di tutela e incentivazione dell’attività lavorativa.

Contenuti

Il mercato del lavoro nell’area Urban mostra squilibri imponenti che coinvolgono vari segmenti della forza lavoro con effetti di discriminazione, spreco delle risorse e mancato utilizzo delle istituzioni e delle misure previste per agevolare l’incontro tra offerta e domanda di lavoro. Tra i fenomeni più vistosi l’enorme ricorso al lavoro irregolare in tutti i settori presenti (edilizia, artigianato, commercio, servizi), la bassa qualificazione della forza lavoro, le difficoltà di   inserimento per la forza lavoro femminile a bassa istruzione, la debolezza di reti sociali a disposizione della forza lavoro autoctona. In questo contesto la forza lavoro immigrata presenta problemi in parte peculiari, mentre in parte essa funge da specchio degli squilibri del mercato del lavoro prima indicati. Nell’area risiedono circa i due terzi degli immigrati residenti nel Comune di Catania, ma è probabile che intorno all’immigrazione regolare graviti una massa due o tre volte superiore di immigrazione clandestina, secondo il noto meccanismo delle catene migratorie. Tali catene fungono da reti sociali che gestiscono l’inserimento lavorativo degli immigrati secondo un meccanismo di specializzazione etnica che vede un inserimento selettivo delle varie etnie in mestieri tipici (cingalesi e mauriziani nei servizi domestici o nelle attività commerciali; magrebini nell’edilizia e nel commercio, senegalesi nell’ambulantato, ecc.). La specializzazione, più che essere legata a presunte propensioni lavorative di ciascuna etnia, è in realtà il risultato dell’operate delle reti che allocano la forza lavoro per filiere etniche negli stessi mestieri svolti dai connazionali arrivati prima. Le reti sociali svolgono, pertanto, una funzione ambivalente: da una parte agevolano l’inserimento lavorativo degli immigrati, che godono  in tal senso  di un vantaggio differenziale rispetto alla forza lavoro autoctona meno qualificata, dall’altra ghettizzano i lavoratori immigrati in specifiche professioni o ambiti organizzativi, limitandone le chances di mobilità e fungendo da meccanismo di discriminazione. In particolare, quote molto rilevanti di immigrati svolgono  attività in tutto o in parte irregolari, sia dipendenti, sia indipendenti. Il fenomeno dell’imprenditoria etnica è presumibilmente modesto in area Urban ed è legato alla piccola intermediazione commerciale, che si connette alla grande intermediazione con rapporti di sub-appalto e subfornitura. Gli ostacoli ad un ampliamento delle attività e ad uno sganciamento dall’onere dell’intermediazione dipendono dalla scarsa capacità degli immigrati di interloquire con le istituzioni che rilasciano permessi e autorizzazioni necessarie, dalla mancanza dei requisiti formativi previsti, dal condizionamento delle reti etniche.

Destinatari

Immigrati e popolazione autoctona.

Docenti

Prof. Carlo Pennisi; Dott.ssa Maria Teresa Consoli; Dott. Francesco Mazzeo Rinaldi; Prof.ssa Rita Palidda.

Tempi

2002 - 2004

Attività

Rapporto di ricerca su “Lavoro irregolare e imprenditorialità nel mercato del lavoro degli immigrati”. Mappa delle istituzioni di regolazione e supporto del mercato del lavoro. Coinvolgimento e messa in rete di soggetti che operano nel campo del mercato del lavoro. Istituzione di uno Sportello di consulenza e informazione, finalizzato all'informazione, all’interazione con i bisogni dell’utenza, alla messa in rete delle risorse e al coordinamento dell'assistenza diretta.

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